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Francesco Nuti è il giocatore che ha vinto tutto ma di alzarsi dal tavolo non ci pensa proprio e tenta ancora una volta la sorte, il tuffatore che prova il suo numero più pericoloso e lo sbaglia però che coraggio e quanta poesia in quell’avvitarsi nell’unico modo possibile e cioè su se stessi. È la bellezza di Genova che nessuno filmerà mai più così bene. Francesco Nuti che anche da caduto continua a volare più in alto dei critici che ,nonostante la precedente lezione di Totò, hanno continuato a essere disattenti e a non capirci un cazzo.
Francesco per me è anche una sera di tanti anni fa al Faruk in Versilia. Io ,trascinato lì per caso,nemmeno sapevo che quella sera lui sarebbe stato l’ospite d’onore . Erano forse i tempi di “Donne con le gonne”, il suo maggior successo ed era venerato da tutti come un semidio Se ne stava seduto come su un trono in una saletta con una fila interminabile di donne bellissime che gli chiedevano audizione per trenta secondi e che gli lasciavano bigliettini con il numero di telefono. Io me ne stavo appoggiato ad una parete e nonostante avessi visto alcuni suoi film anche due o tre volte e lo ammirassi tanto di avvicinarmi non ci pensavo proprio. Ero un ragazzino timidissimo che cercava di darsi un tono appoggiato ad un muro con la sua consumazione in mano. Ad un certo punto i nostri sguardi si sono incrociati: io gli ho fatto un piccolo cenno di saluto e lui mi ha ricambiato con un sorriso triste ma non nel senso di svogliato, nel senso di “Ti rendi conto, ragazzino, cosa mi tocca fare.” Ci ho pensato molto negli anni a quel sorriso, forse fuorviato e condizionato dai fatti successivi. Credo che mi abbia regalato senza volerlo un momento di verità e di debolezza, lui che all’apice della sua carriera sembrava a tutti così invincibile. Checco, Caruso, Francesco, Romeo,Lorenzo,forse è tardi per ringraziarvi- dicono che siate tutti insieme in un posto lontano inaccessibile ai più -ma nella mia adolescenza tribolata -e pure dopo -avete significato davvero tanto.
Ieri ho scoperto che Google dopo avermi chiamato per anni autore ha preso a definirmi di punto in bianco Bestsellerista. I casi sono tre: il sig Google mi sta facendo un augurio, il sig Google conosce delle cose che io non so oppure qualcuno mi sta derubando. Esiste pure una quarta ipotesi ma ve la dirò in fondo.Andando contro tutti i miei principi e il mio senso esteta ho digitato un paio di nomi di scrittori che sicuramente vendono moltissimo più di me per verificare se anche loro hanno avuto in sorte dall'algoritmo il buffo appellativo. Il primo ad essere digitato è stato quel pennellone che è sempre dalla Gruber e che unisce alla perversione di scrittore pure quella di parlamentare. Il successivo è stato quello non tanto alto con la scorta. Entrambi vengono nominati autori. Bestsellerista è orribile : mi fa pensare a qualcuno che intinge la penna nel culo. Ah, la quarta ipotesi : Google è intelligente e ha capito è che un mio libro venduto ne vale almeno sei.
All'inizio avevo pensato di chiamarlo Morfologia nemaspermica poi "Aspermia", alla fine ho optato per questo titolo più semplice: Racconti seminali. In pratica è pronto ma per ragioni segrete conto di farlo uscire alla fine di questa Estate. Credo che sia una bomba! Il primo romanzo Puzzle della storia.
26/07/2019
Solitamente quando mi metto a lavorare ad un nuovo libro smetto di essere fruitore delle opere letterarie dell'ingegno altrui: non voglio esserne influenzato e poi non ne avrei nemmeno il tempo visto che ho un altro lavoro duro che mi assorbe e, che é quello che mi permette di scrivere quello che voglio libero dalle costrizioni e dai condizionamenti che porta il dover mettere insieme il pranzo con la cena.
Appena avrò terminato Massa futurista, i primi racconti che leggerò per l'ennesima volta saranno questi.
30/07/2019
In televisione ho visto la pubblicità di un dentifricio con la pasta nera: non ho resistito a tale bizzarria e sono andato al supermercato a comperarlo.
Una volta lì ho fatto incetta di cose inutili di cui non avevo affatto bisogno ma che dagli scaffali mi ammiccavano suadenti lanciandomi canti mediosi e richiami che nemmeno le figlie scapestrate di Acheloo con Ulisse.
Uno spazzolino a setole dure e uno a setole medie, una crema lenitiva all’eucalipto, un tonico per i capelli, tre saponette alle mandorle, una agenda in finta pelle di coccodrillo verde, una maschera all’argilla, uno shampoo alla camomilla e uno alle ortiche, deodoranti al the verde, alla salvia, al rosmarino e all’acero giapponese a foglia rossa. Un paio di calze con raffigurati i tre porcellini e un altro paio con i segni zodiacali. Bretelle rosse e bretelle gialle.
Mi sono perso nei labirinti degli scaffali girando più volte in tondo. E le donne erano quasi tutte belle e di sicuro le avrei baciate tutte, le avrei abbracciate nonostante la sporta, nonostante il mio grave impedimento sessuale perché dove non pulsa più il cazzo supplisce il cuore.
20/08/2019
Tre è il numero perfetto e tre sarebbero dovuti rimanere ma c'era un amico che voleva e doveva assolutamente tornare, alcune categorie che stranamente non si erano ancora sentite offese, una sfida persa (la pagina in Kamasutra Kolossal Kamikaze che nelle mie intenzioni avrebbe dovuto essere insostenibile e che, invece, era stata fruita senza quasi colpo ferire).
Punto nell'orgoglio ho escogitato la più orripilante entrata in scena che sia mai stata ordita nella letteratura alta (e pure nel cinema basso).
Quattro poi è il numero del poker e dell'azzardo. Sarà un tuffo bendato da trampolini siderali, un triplo salto mortale all'indietro e senza rete, un romanzo che coniugherà futurismo, satira e giallo in una combinazione mai tentata prima.
Il nuovo libro si intitola "Massa futurista" e la sua uscita è prevista nel prossimo gennaio 2020 (precisamente il 07/01/2020)